Ubicazione geografica Ubicazione fisica
  • Latitudine
  • 42° 10' Nord
  • Altezza termoigrometro
  • 500 cm
  • Longitudine
  • 13° 23' Est
  • Schermatura
  • Schermo Davis passivo
  • Altitudine
  • 1475 metri s.l.m.
  • Tipologia
  • Extra urbana
  • Posizione del luogo
  • Falso pendio
  • Terreno
  • Tetto
  • Clima
  • Df scala Koppen
  • Altezza anemometro
  • 700 cm
    Strumentazione
    Stazione Davis Vantage Pro 2 Wireless
    Descrizione morfologica e climatologica della località

    La rotonda cima del monte Cristo o Montecristo (1928 metri s.l.m.) si trova nella parte meridionale della dorsale del monte Scindarella (2233 metri), nel gruppo del Gran Sasso d’Italia, dorsale che chiude a sud il settore più occidentale di Campo Imperatore. Il monte Cristo si presenta come un grosso colle, totalmente spoglio, a parte qualche raro albero di pino osservabile come arbusto solitario. Sono presenti, qui - un tempo richiamo per lo sci scolastico e delle famiglie - dei vecchi impianti di risalita costruiti negli anni ‘60 nei pressi del piazzale (dove è posizionata la strumentazione meteorologica di rilevazione dati), con due impianti che guardano verso ovest ed altri due impianti, a nord est, con il complesso di quel che resta di Campo Nevada (stazione sciistica mai andata in funzione ed ora del tutto decadente, unitamente a ciò che dovevano essere degli alberghi, nella cosiddetta ‘’Fossa di Paganica’’, attorno ai 1600 metri di quota).

    L’ambiente è molto bello prestandosi peraltro alle fantasie di escursionisti che vi ritrovano alcuni simpatici anelli - da percorrere a piedi - che conducono in vetta; si può continuare, quindi, per la Scindarella, partendo addirittura anche da Fonte Cerreto (1120 metri) e seguendo la cosiddetta ‘’Valle Fredda’’ (sita tra i due monti nominati e dove spesso si possono trovare dei nevai, anche per buona parte dell’estate, soprattutto per le scariche valanghive che vi si formano). Tutto il comprensorio favorisce l’alpeggio del bestiame, sia ovino che bovino.

    Climatologicamente, la zona monitorata presenta una costante, quella del vento, da ovunque esso provenga! Le massa d’aria che giungono da ovest sono spesso già prive di umidità avendola scaricatra tra il medio Tirreno (in particolare sulla catena montuosa del Subappennino laziale dei Simbruini) e la catena del Velino-Sirente; allorchè provengano da sud ovest, risultano talvolta impetuose, soprattutto in preparazione di un fronte perturbato di moderata o forte entità, così come succede solitamente in autunno. I venti provenienti dalla valle del Rodano o Carcassonne (Francia centro meridionale), invece, sono apportatori di freddo moderato ma, al contempo, di neve di ottima qualità.

    Tale direzionalità di flusso da nord-ovest – oggigiorno quasi del tutto scomparsa a causa dei cambiamenti climatici in atto - si manifestava, su questo versante del massiccio del Gran Sasso, appunto, almeno fino agli anni ’90 e con delle buone precipitazioni. Tuttavia, è il vento da nord est - il cosiddetto grecale, gelido ed impetuoso in inverno - ad alzare possenti turbini di neve che, anche se caduta in buone quantità, viene inesorabilmente spazzata per buona parte del monte in considerazione della sua ‘’nudità’’ e stante l’assenza di ostacoli o strutture fisse nel circondario.

    In primavera, data la quota, la zona riceve ancora delle nevicate fino a maggio (talvolta anche copiose) e, di rado, a giugno. In ogni caso, verso la metà di maggio i prati iniziano a diventare verdi e fioriti pur persistendo, nei fossi, qualche chiazza sporadica di neve apportata dai forti venti nell’inverno. Durante la stagione estiva, il clima è molto piacevole, anche se oramai negli ultimi decenni le temperature medie sono aumentate. Nei pomeriggi, non mancano i temporali: questa parte di territorio, infatti, è spesso assoggettata a forti rovesci, grandinate e fulminazioni.

    L’incipienza dell’autunno si palesa verso la fine del mese di agosto o ai primi di settembre, quando si possono addirittura verificare delle nevicate, come accadde ad esempio tra il 4 ed il 6 settembre dell’anno 2007. Tuttavia, fino ad ottobre il clima è anche spesso piacevole, con giornate assolate e splendidi tramonti. In questo mese, la presenza del manto bianco non è poi evento così raro: mediamente ogni 2 o 3 anni, infatti, non mancano delle depressioni che, richiamando dei venti da grecale, apportano precipitazioni nevose anche abbondanti (attorno ai 30 centimetri circa).

    A parte qualche limpida giornata, a novembre è totalmente inverno oramai nella zona in questione: forti gelate notturne si avvicendano a piogge da libeccio – che, di solito, è il vento dominante di questo periodo dell’anno – ed a nevicate che iniziano a formare lo strato più importante per le altre che verranno in seguito. Annualmente la piovosità della località si aggira tra i 1000 ed i 1100 millimetri circa.

    La stazione meteorologica di riferimento è una Davis Vantage PRO2 ed è posizionata, ad una altitudine di 1475 metri, presso il Rifugio Montecristo.

    Foto

    Visuale verso nord della stazione meteo


    Visuale verso ovest della stazione meteo


    Visuale di insieme della stazione meteo


    Rifugio Montecristo, struttura ospitante la stazione meteo