Ubicazione geografica Ubicazione fisica
  • Latitudine
  • 42.21 Nord
  • Altezza termoigrometro
  • 2 mt
  • Longitudine
  • 13.52 Est
  • Schermatura
  • Schermo passivo Davis
  • Altitudine
  • 1280 metri s.l.m.
  • Tipologia
  • Urbana
  • Posizione del luogo
  • Altopiano
  • Terreno
  • Prato erboso rado
  • Clima
  • Df scala Koppen
  • Altezza anemometro
  • 5 mt
    Strumentazione
    Stazione Davis Vantage Pro 2 Wireless
    Descrizione morfologica e climatologica della località

    Rocca di Mezzo ("La Rocca" in dialetto locale) è un comune aquilano posizionato nella parte centrale dell'Altopiano delle Rocche, a 1.329 metri di altitudine. E’ sede del Parco regionale naturale Sirente-Velino nonché rinomato centro turistico di sport invernali. Ha fatto parte della Comunità montana Sirentina (istituita nel 1975 ed abolita nel 2013) che aveva sede nel comune di Secinaro e comprendeva anche i Comuni di Acciano, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Fagnano Alto, Fontecchio, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, Molina Aterno, Ocre, Ovindoli, Rocca di Cambio, San Benedetto in Perillis, Secinaro, San Demetrio ne' Vestini e Tione degli Abruzzi.

    Il nome del comune deriva dalla presenza, in epoca medioevale, di una rocca - oggi ancora visibile nella parte alta del paese e attorno alla quale lo stesso si sviluppò - che, rispetto alle altre presenti nell'altopiano, occupava una posizione più centrale. I primi insediamenti umani risalgono all’età paleolitica, come testimonia il ritrovamento nei Piani di Pezza ed in Val d’Arano di stazzi utilizzati da pastori provenienti dal Fucino e dalla Valle dell’Aterno.

    La particolare morfologia dell'Altopiano delle Rocche ha sempre condizionato le vicende storiche del territorio e ne ha provocato un isolamento quasi costante nel corso dei secoli. Una serie di barriere naturali ed i frequenti periodi di innevamento hanno sempre reso difficoltose le comunicazioni con i territori circostanti. In epoca pre-romana, l'Altopiano delle Rocche costituiva una zona di confine a cavallo com'era dei Vestini, dei Marsi, degli Equi e, marginalmente, anche dei Sabini e dei Peligni; durante il Medioevo, il territorio fece parte prima del Regno di Odoacre, poi di quello di Teodorico e dei suoi successori ed infine, a seguito della riconquista giustinianea, dell’Impero romano d’Oriente.

    Dopo la caduta dell'Impero romano, l'Abruzzo subì la conquista dei longobardi che passò essenzialmente attraverso molte distruzioni e fughe degli abitanti sulle montagne circostanti. Proprio a questo periodo si può far risalire la formazione dei centri dell'Altopiano delle Rocche: le comunità di San Bartolomeo dell'Anatella, di San Marco all'Intera, di San Damaso a Valle Caldora e di San Savino sotto il monte Cedico, confluirono infatti a formare Rocca di Mezzo. Questo fenomeno di aggregazione (detto incastellamento) condusse, soprattutto per una questione legata alla maggior sicurezza, all'accentramento delle genti nei centri più facilmente difendibili strategicamente: sull'Altopiano delle Rocche si affermarono i borghi fortificati di Rocca di Cambio e di Rocca di Mezzo, le Ville di Terranera ed anche di Fontavignone (dopo la fondazione della città dell'Aquila nella Diocesi di Forcona); al di là del Rio Gamberale, che segnava il confine con la Diocesi dei Marsi, si affermarono, invece, i Castelli di Rovere ed Ovindoli e, verso Celano, quelli di San Potito e Santa Jona.

    Nei primi anni del Cinquecento Rocca di Mezzo passò agli Asburgo di Spagna, che lo diedero in feudo a vari signori, fra cui i Colonna di Gallicano ed i Barberini. Con la promulgazione della legge del 2 agosto 1806 vennero aboliti i diritti feudali nel Regno e Rocca di Mezzo passò a dipendere direttamente dalla Corona. Dopo la restaurazione borbonica, il paese visse un periodo di relativa tranquillità fino alla sua incorporazione al nascente Regno d'Italia. Negli ultimi decenni dell'Ottocento, sperimentò un notevole incremento demografico ed iniziò a svilupparsi ai piedi della collina su cui era rimasto arroccato fin dalla sua nascita.

    Tale crescita, arrestatasi agli inizi del Novecento a causa dell'emigrazione, riprese con vigore nella seconda decade del secolo. Inoltre, già dall'inizio dello stesso, la pastorizia transumante - principale risorsa della zona - entrò in profonda crisi per la diversa destinazione dei pascoli di Puglia. Al tempo stesso si manifestò, dall'inizio degli anni '60, lo sviluppo disordinato legato agli impianti di risalita per lo sci alpino. Ciò non risolse, peraltro, il problema economico e dello spopolamento (mete preferite dagli emigranti rocchigiani, oltre Roma e l'Italia settentrionale, sono state il Venezuela, il Sudafrica e gli Stati Uniti d'America). La recente istituzione del Parco Regionale Sirente-Velino ha aperto nuove prospettive di sviluppo compatibile in linea con l'ambiente e la storia del territorio. Il 6 aprile 2009, Rocca di Mezzo è stata colpita, sebbene in forma meno grave rispetto ad altri comuni limitrofi, dal sisma che ha avuto epicentro vicino l'Aquila: alcune abitazioni hanno riportato lesioni mentre il campanile situato nella vicina frazione di Rovere è crollato.

    I luoghi più belli da visitare sono: il Borgo - di origini medievali - posto sulla cima di San Calvario, costituisce il nucleo più antico del paese, con case, rimesse in pietra e vicoli ripidi; la Chiesa di Santa Maria della Neve, in stile tardo-barocco a croce latina, che conserva un importante altare in stile rinascimentale e pregevoli oggetti d’arte sacra del Trecento e Quattrocento; la Morge - che si sviluppa sulle propaggini settentrionali del colle di San Calvario, ad un’altitudine inferiore rispetto al borgo - edificata in età moderna; il nuovo incasato, sull'altopiano propriamente detto, eretto in massima parte nel corso del Novecento, con alcuni pregevoli edifici pubblici (il vecchio Municipio, edificato nel primo decennio del XX secolo) e privati (fra cui la Villa Cidonio). Cenno di menzione va altresì riservato alla grande piazza principale di Rocca di Mezzo che, trovandosi in zona pianeggiante, è facilmente raggiungibile e fruibile anche per sole passeggiate. Nei pressi del paese si può ammirare, inoltre, il Cimitero monumentale (inaugurato nel 1898).

    Un modo originale per scoprire Rocca di Mezzo è la "festa del Narciso" - nata nel 1947, nell’immediato periodo post-bellico - che solitamente ricorre nell’ultima domenica di maggio. In questo giorno, una schiera di carri allegorici tappezzati di narcisi sfila per le strade del paese, avvincendo gli spettatori con i bellissimi fiori e con le loro particolari trame. Durante la notte precedente la sfilata, ciascun carro partecipante viene ricoperto di narcisi grazie alle abili mani degli artisti locali che hanno tagliato, attaccato, fatto, disfatto e ricomposto disegni, forme e scenografie. Importante è il ruolo dei bambini, infaticabili nel raccogliere nei prati i celebrati fiori dell'altopiano delle Rocche, utilissimi nella fase di costruzione. Le scene rappresentate sono prese dalle favole, dalla letteratura, dalla cronaca, dall'attualità, dalla natura, ecc.. La giornata si conclude con la premiazione del carro più bello.

    Un’altra attrattiva locale è rappresentata dalla gara del solco che ricorre l’ultima domenica di agosto. Conosciuta anche come ‘’gara del solco diritto’’, è un'antica manifestazione folcloristica nella quale delle squadre di concorrenti organizzati con aratri tradizionali, lanterne e buoi tracciano solchi con l'aratro nei campi situati fra il paese ed una delle zone circostanti. La squadra vincente è quella che, secondo la giuria, riesce a tracciare il solco più lungo e diritto. Il protettore del paese è San Leucio, i cui festeggiamenti ricorrono alla fine del mese di luglio. Sia d'inverno che d'estate è possibile esplorare il circondario di Rocca di Mezzo: il territorio montano circostante offre la possibilità di ascensioni ai monti Rotondo (2064 metri s.l.m.), Puzzillo (2.174 metri), Morrone (2.061 metri) e Cornacchia (2.003 metri). Il territorio comunale si estende tra le dorsali del Monte Velino (situato, ad ovest - a poca distanza dal confine con il Lazio, tra la conca del Fucino e le valli dei fiumi Aterno e Salto – che, con i suoi 2.487 metri di altezza, è la cima più elevata della catena Velino-Sirente) e del Monte Sirente (posto a nord-est, che, con i suoi 2.349 metri di altitudine, ricade prevalentemente nei comuni di Secinaro, Rocca di Mezzo, Ovindoli ed Aielli).

    In tale ambito, il territorio si estende occupando un'area di circa 90 km² e presentando dislivelli notevoli, che vanno dai 925 ai 2.243 metri s.l.m. di Punta Trento. Fanno parte del territorio del comune di Rocca di Mezzo anche i suggestivi Piani di Pezza (con tutte le cime circostanti, tra cui Monte Rotondo) e parte di Monte Sirente.

    Il comune è raggiungibile da Roma attraverso lo svincolo autostradale Tornimparte-Campo Felice dell'autostrada A24 Roma-L'Aquila-Teramo, percorrendo la Strada statale 696 del Parco Regionale Sirente-Velino e passando per la piana di Campo Felice e la Galleria Serralunga; da L'Aquila, percorrendo la S.R. 5 bis e la S.S. 696 del Parco Regionale Sirente-Velino; da Pescara, Sulmona ed Avezzano, attraverso l'uscita di Aielli-Celano dell'A25 Torano-Pescara, percorrendo sempre la SS 696 del Parco Regionale Sirente-Velino e passando, quindi, per Ovindoli e Rovere; dalla Valle Subequana (Secinaro) percorrendo la S.P. 11 Sirentina.

    Il clima della zona è quello tipico delle zone montane di media montagna. D'inverno è rigido e nevoso, a seconda dell'annata, con il manto che generalmente permane da novembre-dicembre a marzo-aprile, variando anche a seconda dell'esposizione dei luoghi rispetto alla radiazione solare. La chiusura montuosa ad ovest dell'altopiano e l'apertura verso est lo rende particolarmente soggetto alle irruzioni di masse d'aria fredda dai Balcani e dalla Russia, sia pure con nevicate scarse per la schermatura del Gran Sasso ad est. La neve compare più facilmente ed in maniera più convinta con perturbazioni provenienti da ovest.

    L'autunno e la primavera sono le stagioni più piovose mentre l'estate è la stagione più secca con l'altitudine che mitiga le ondate di calore. La stazione meteorologica di riferimento - Davis Vantage Pro 2 Wireless – attivata il 10 febbraio 2014, è situata in prossimità del Municipio, pertanto in zona semi-urbana, precisamente in via delle Pezzelle (da ottobre 2020 è stata spostata in campo più aperto).

    Rileva i valori termo igrometrici ed eolici rispettivamente per mezzo di sensori posti a mt. 2,00 e mt. 8,00 dal terreno. Il punto di rilevamento si può definire centrale rispetto agli impianti sciistici di Campo Felice (situati a WNW) e di Ovindoli (posti a SW). Il Comune di Rocca di Mezzo, è situato nel cuore dell’altopiano delle Rocche comprendendo anche l’altopiano carsico-alluvionale dei Piani di Pezza.

    Dal punto di vista geomorfologico la porzione di altopiano compresa nel territorio comunale è caratterizzata da fenomeni carsici, con particolare riferimento alla presenza di doline ed inghiottitoi (località Terranera). Tali peculiari caratteristiche determinano in inverno, stanti particolari nonché concomitanti condizioni atmosferiche (innevamento, bassi valori di umidità, irraggiamento notturno, medio-alti valori pressori e calma di vento), delle temperature minime anche inferiori ai meno 20°C. Gli apporti precipitativi medi annui si aggirano attorno ai 1000 millimetri. Dalla primavera 2016, la stazione è stata altresì implementata, nella sua funzionalità d’assieme, con l’installazione di due webcam Foscam FI9900P, telecamere di videosorveglianza molto versatili e compatte ma dai risultati visivi molto soddisfacenti. Sono certificate IP66, quindi resistenti alle intemperie ed agenti atmosferici ed arrivano ad una risoluzione in FullHd 1080p con una lente nativa da 2,0 megapixel.

    Caratteristica peculiare di tali webcam è la facilità con cui trasmettono on-line. Sono totalmente wirelles, sfruttando una copertura e raggio d’azione fino a circa 40 metri; hanno un software interno che gestisce gli scatti e le varie regolazioni per far risaltare al meglio le immagini. In modalità notturna si attivano gli infrarossi (30 led) che, se da un lato permettono una gran bella visione anche con scarsa luce, dall’altro focalizzano spesso – con conseguente influenza negativa sull’immagine notturna - dei filamenti, prodotti da animaletti quali ragni o simili, che ostruiscono di sera/notta, seppur parzialmente, la lente visiva della telecamera.

    Tale modalità si inserisce automaticamente sfruttando un sensore crepuscolare sito all'interno dell'obiettivo della webcam stessa. L’ampia visuale di grandangolo (104°) costituisce, inoltre, importantissimo parametro che pone la Foscam quasi al vertice della categoria. Dall’estate 2018: è stata altresì installata una terza webcam dalle caratteristiche tecniche uguali alle precedenti due. Da sinistra verso destra, all'interno della sezione delicata, le webcam inquadrano rispettivamente: l'abitato di Rocca di Mezzo - puntamento a sud est verso il monte Sirente (mt. 2.349); il monte Rotondo (mt. 2.064) ed i Piani di Pezza - visuale a sud ovest; il Gran Sasso (con i suoi 2.912 metri di altitudine del Corno Grande) ed il monte Cagno (mt. 2.156).

    Foto

    Visuale sulla stazione meteo (ubicazione da ottobre 2020), sullo sfondo monte Rotondo.


    Inquadramento verso ovest.


    Inquadramento verso nord.


    Scenografia invernale.


    Visuale sulla stazione meteo (ubicazione fino a settembre 2020), sullo sfondo monte Rotondo.