Senigallia (AN)
Ubicazione geografica Ubicazione fisica
  • Latitudine
  • 43.71 Nord
  • Altezza termoigrometro
  • 260 cm
  • Longitudine
  • 13.21 Est
  • Schermatura
  • Schermo passivo Davis
  • Altitudine
  • 5 metri s.l.m.
  • Tipologia
  • Urbana
  • Posizione del luogo
  • Pianura
  • Terreno
  • Tetto
  • Clima
  • df scala Koppen
  • Altezza anemometro
  • 500 cm
    Strumentazione
    Stazione Davis Vantage VUE
    Descrizione morfologica e climatologica della località

    Situata sulla costa adriatica, alla foce del fiume Misa, Senigallia è il secondo comune più abitato della provincia di Ancona e, pur essendo circondata dalle colline, si estende su un terreno prevalentemente pianeggiante. E’ collegata ai maggiori centri per mezzo dell’autostrada A14, ma è raggiungibile, altresì, sia tramite la linea ferroviaria Milano-Lecce, sia grazie alle navi che approdano nel suo porto provenienti dalla Grecia e dalla Croazia, sia, inoltre, con aerei che sfruttano il vicino scalo di Ancona-Falconara.

    Sotto taluni aspetti, la storia del fiume è legata a quella della cittadina. A cavallo tra ‘800 e '900, lungo il suo corso si potevano trovare molti mulini ad acqua che servivano per macinare il grano ed il granoturco. Attualmente, è rimasto in funzione uno solo di questi mulini - ubicato nel Comune di Arcevia, precisamente in frazione Magnadorsa – che continua a sfruttare l'energia idraulica del fiume e ad utilizzare le tradizionali macine in pietra.

    Lungo le sponde del Misa – ove periodicamente vengono potati dei canneti che crescono in modo naturale – spicca una vegetazione rigogliosa di pioppi, salici, giunchi, rovi, cespugli di ogni tipo ed erbe acquatiche. Quando l'acqua era meno inquinata, vi si trovavano molte anguille; oggi è frequentato da talune specie di rane ed è meta di aironi che vi hanno ritrovato il proprio habitat. E’ un fiume appenninico, a regime spiccatamente torrentizio (con piene impetuose nelle stagioni piovose e magre accentuate in estate), che sfocia nel Mare Adriatico dopo aver attraversato, verso Est, parecchi comuni dell'entroterra anconetano. L'unico vero affluente del Misa rimane il Nevola, che si aggrega presso la frazione di Brugnetto, a circa 10 chilometri dalla sua foce.

    Per conoscere fino in fondo il territorio che confina con Senigallia, occorre addentrarsi tra le colline e le piccole città murate della vallata del Misa e del Nevola. Il tour alla scoperta dei piccoli borghi confinanti con Senigallia può iniziare da Trecastelli, comune nato dalla fusione di Monterado, Ripe e Castelcolonna: per ognuno di essi, c’è una particolarità da mettere in luce, dalla pineta ed il palazzo nobiliare di Monterado, alla cinta muraria medievale di Castelcolonna, fino a Ripe con il suo castello merlato ed il museo dedicato a Nori de’Nobili, pittrice ed intellettuale marchigiana.

    Si può quindi proseguire dapprima per Corinaldo, con le sue spettacolari mura ed il suo delizioso centro storico, di cui una perla resta il Teatro Goldoni, uno dei cento teatri storici di cui è ricca la regione (nel paese nacque Santa Maria Goretti, della Quale è ancora possibile visitare la casa natale); successivamente, per Castelleone di Suasa, affacciata sulla vallata del Cesano che si apre fino al monte Catria, posto a 1701 metri s.l.m., lungo il confine tra Umbiria e Marche; infine, per Arcevia, con l’imprendibile “Rocca Contrada”.

    Tornando verso Senigallia si incontrano Avacelli e Piticchio - altre due frazioni di Arcevia - per poi arrivare a Serra de' Conti - per una passeggiata tra vicoli e piazzette - e, quindi, ad Ostra, ove, al di fuori del centro storico ove si può ammirare la merlata torre civica, è situato il Santuario della Madonna della Rosa, tuttora oggetto di venerazione. Prima di ritornare verso il mare, s’incontra Morro d’Alba, il paese che ha dato il proprio nome al “Lacrima”, uno dei più apprezzati vini della regione.

    Senigallia - una delle principali località turistiche delle Marche - anche grazie alla famosa spiaggia detta "di velluto", si è spesso fregiata, negli ultimi anni, della Bandiera Blu (riconoscimento rilasciato alle località che garantiscono qualità delle acque di balneazione, attenzione alla gestione ambientale, informazione all'utente, servizi e sicurezza in spiaggia). Oltre la fiorente attività ittica, è anche sede di industrie metalmeccaniche, alimentari, del mobilio, dell’abbigliamento e dei materiali da costruzione. La permanenza in visita nell’adiacente territorio garantisce, oltre la scoperta di borghi incantevoli, significative e rinomate ricorrenze, tra tradizione, curiosità e specialità enogastronomiche.

    Molta attenzione viene riservata dall’Amministrazione comunale alla gestione del territorio. Giova evidenziare, a tal uopo, a mo’ di esempio, il progetto che mira a coniugare il turismo balneare con la protezione dell'ecosistema dunale e faunistico della spiaggia di Senigallia. Lo scopo è quello di facilitare la nidificazione del Fratino, specie protetta dalle direttive comunitarie. Questo piccolo uccello a rischio estinzione, nidifica sulle spiagge locali all’interno di piccole buche lungo la fascia delle dune embrionali presenti su gran parte della spiaggia libera. La sua presenza è un buon indice dello stato di salute dell’intero ecosistema costiero. Le dune di Senigallia sono preservate mediante una recinzione che evita l'asportazione di sabbia e piante così come, analogamente, sono tutelati i nidi dei Fratini nel periodo marzo-luglio.

    Il nome Senigallia proviene dall'antico "Sena Gallica" (ovvero "Vecchia Gallia”), in omaggio alla tribù gallica dei Senoni che la fondarono nel momento storico di occupazione della zona, verso la fine del IV secolo avanti Cristo (non a caso sarebbe stata presto definita la capitale dei Galli in Italia).

    Durante il Rinascimento la città conobbe una nuova giovinezza grazie all'interesse della famiglia riminese dei Malatesta, considerati a tutti gli effetti i "rifondatori" di Senigallia e promotori della costruzione di quella che sarebbe diventata la Rocca Roveresca. Passò, poi, sotto il controllo dei Borgia entrando di diritto nella Storia con un episodio di cronaca nera riportato da Machiavelli: ‘’’Cesare Borgia offre un incontro ad ex alleati che sapeva essere traditori e, una volta arrivati, li fa prontamente arrestare ed uccidere (questo episodio diverrà noto come la "Strage di Senigallia")’’’. Il 1500 sancisce il ritorno di Senigallia ai Della Rovere, altro nucleo familiare di vitale importanza per la storia della città, promotore di alcuni dei suoi più importanti monumenti storici.

    Tra quelli più importanti si ricordano: la Rotonda a Mare, affascinante ed elegante rappresentazione della cittadina; i Portici Ercolani, uno degli elementi urbanistici che più la caratterizzano; Piazza Garibaldi, detta anche Piazza del Duomo; la Chiesa ed il Convento di Santa Maria delle Grazie, che si trovano in un'affascinante posizione panoramica poco fuori città, tra le colline; il Foro Annonario, armoniosa struttura neoclassica in laterizio, di forma circolare, che ospita il quotidiano e pittoresco mercato; la Rocca Roveresca (uno ‘’straordinario libro di storia’’: infatti è il risultato della sovrapposizione di strutture difensive succedutesi nei secoli, fin dalle origini della città, in un sito di determinante importanza strategica); il porto Della Rovere; Piazza Roma, una vera e propria agorà, cuore del governo cittadino; il seicentesco Palazzo del Governo; il Palazzo del Duca, che si affaccia proprio di fronte alla Rocca Roveresca; la Pinacoteca Diocesana; l’ Area Archeologica La Fenice ed il Museo d'arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia.

    La zona monitorata presenta un clima di tipo sublitoraneo o, meno frequentemente, di tipo mediterraneo. In inverno spesso è freddo ed umido (media gennaio 5 °C circa); d'estate, è caldo ed afoso (media agosto 24 °C circa). La piovosità, che mediamente si attesta sui 700-800 millimetri annui, è concentrata soprattutto nelle stagioni intermedie ovvero in primavera ed autunno. Talvolta, durante la stagione fredda ed in occasione di avvezioni da est-nord-est, la neve ricopre il territorio con manto nevoso, comunque, non particolarmente insistente e/o duraturo. La stazione meteorologica di riferimento - Davis VUE – è situata sul tetto di una civile abitazione. Rileva i valori termo-igrometrici ed eolici per mezzo di sensori posti al vertice di un palo telescopico, opportunamente innalzato, dell’altezza di circa 3 metri.

    Foto

    Dettaglio stazione meteo


    Dettaglio stazione meteo