Ubicazione geografica Ubicazione fisica
  • Latitudine
  • 42.52 Nord
  • Altezza termoigrometro
  • 220 cm
  • Longitudine
  • 13.80 Est
  • Schermatura
  • Schermo artigianale
  • Altitudine
  • 246 metri s.l.m.
  • Tipologia
  • Extra-urbana
  • Posizione del luogo
  • Valle
  • Terreno
  • Prato erboso
  • Clima
  • Cf scala Koppen
  • Altezza anemometro
  • 250 cm
    Strumentazione
    Stazione meteo PCE-FWS20
    Descrizione morfologica e climatologica della località

    Bisenti, comune teramano a 274 metri di altitudine, alle falde nord-orientali del Gran Sasso, è situato nell'alta valle del fiume Fino - corso d’acqua che origina dal Monte Tremoggia (mt. 2.331 s.l.m.), che scorre tortuoso attraversando il territorio fino ai comuni di Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Montefino e Castilenti e che può diventare assai impetuoso, in primavera ed autunno, in concomitanza con le piogge più copiose – risultando quasi equidistante dal mare Adriatico e dal suddetto massiccio dell’Italia centrale: il piccolo borgo vanta origini antichissime che risalgono all’età preromana.

    L'alta valle del Fino appartiene alla provincia di Teramo, ma la geografia e la storia l'ascrivono di fatto alla zona di Penne (PE). Infatti: già anticamente, il territorio apparteneva alla "Vestinia", mentre Teramo era la capitale del "Pretuzio" (comprendente il territorio tra il fiume Vomano ed il Tronto); prima della formazione, nel 1927, della provincia di Pescara, Bisenti era capoluogo del mandamento omonimo. Il comune teramano, collegato a Villa Vomano ed allo svincolo di Basciano della A24 per mezzo della tortuosa ex SS 365, è isolato dal resto della provincia; percorrendo la suddetta arteria, tuttavia, si possono apprezzare fantastici panorami che spaziano dai monti Sibillini alla Majella.

    Date la sua posizione geografica, la storia e la tradizione, Bisenti è sicuramente il centro più importante della vallata. Il punto più alto è presso la cima di Colle Marmo (mt. 702 s.l.m.). Dalle sommità dei colli maggiori (Rufiano, Chioviano Alto, San Pietro e del predetto Colle Marmo), si può scorgere un bellissimo panorama verso l'Adriatico, i massicci del Gran Sasso, della Majella, dei Monti della Laga e dei Monti Gemelli. I corsi d'acqua che attraversano il Comune sono, oltre il Fino, il Fossato ed il torrente Cerchiola. In passato, dal 1806 al 1831, il territorio comunale comprendeva anche l'odierno comune di Arsita (fino al secolo scorso denominata Bacucco) e, durante il periodo napoleonico, il paese e l'agro di Appignano; nel 1832, invece, le frazioni Castagna e Colle furono staccate costituendo il nuovo comune di Castagna. A partire dagli anni ‘50, iniziò un vero e proprio esodo della popolazione anche a causa della lontananza del paese dai grandi centri abruzzesi; l’isolamento – dovuto peraltro ad una viabilità non agevole – era evidentemente dimostrato sia dalla posizione dell'alta valle del Fino, che risultava tagliata fuori dalla provincia di Teramo, sia dallo scarseggiare di industrie ed attività lavorative.

    A Bisenti l'unica etnia storica è quella italiana, con i tipici caratteri meridionali ed abruzzesi; in realtà, il fenomeno dell'immigrazione ha poi determinato, nel paese, lo stabilirsi di famiglie provenienti dall'Europa orientale o dall'Africa. La tradizione narra che il borgo abbia dato i natali a Ponzio Pilato. E proprio della sua storia “illustre” si conservano testimonianze di grande interesse storico-culturale, ad iniziare dalla Chiesa madre di Santa Maria degli Angeli (XV-XVI secolo), tra le più importanti basiliche abruzzesi, che domina la piazza principale del borgo con un campanile di 40 metri d’altezza. Altre chiese presenti sul territorio sono quella quattrocentesca di Sant’Antonio Abate - dove ha sede permanente la statua del santo patrono degli animali - e la chiesa di San Pietro. Caratteristiche sono le vie e le piazze del centro storico, dove svetta la Torre medievale; da annoverare, altresì, l’antica Fonte Vecchia, il Belvedere e la casa Badiale realizzata nel XV secolo ad opera degli Acquaviva e appartenuta ai padri Celestini.

    Incuriosisce ed al contempo inorgoglisce che il dialetto di Bisenti - detto ‘’lu bisindòse’’ - rientri nella categoria dei dialetti meridionali intermedi, facendo parte dell'abruzzese settentrionale (variante diatopica della lingua napoletana, riconosciuta come tale dall'UNESCO): il dialetto bisentino è molto simile a quello parlato a Penne, pur con alcune differenze. Il borgo è luogo di confermato folklore, tradizione ed enogastronomia. Tra le altre manifestazioni, primeggia il Revival dell’uva e vino Montonico che si svolge ad ottobre con la suggestiva sfilata dei carri allegorici e l’allestimento di stands per la vendita dei prodotti tipici locali. Fino alla metà degli anni ottanta a Bisenti esistevano le cosiddette "cantine", luoghi dove la gente si riuniva per degustare prodotti e bevande tipici.

    Il clima è sostanzialmente temperato. La media termica annuale è di circa 14°C, con gennaio e luglio, in genere, rispettivamente mesi più freddo e più caldo. La piovosità, significativa (800 millimetri medi annui), risulta influenzata anche dalle vicine catene montuose che, durante la stagione estiva, favoriscono spesso il propagarsi di aree temporalesche dispensatrici di intense precipitazioni da cumulonembi. Le rilevazioni sono effettuate per mezzo di una stazione meteorologica PCE.

    Foto

    Visuale di insieme della stazione meteo


    Visuale di insieme della stazione meteo


    Panoramica


    Panoramica di Bisenti


    Visuale di insieme della stazione meteo