Ubicazione geografica Ubicazione fisica
  • Latitudine
  • 41° 72' Nord
  • Altezza termoigrometro
  • 300 cm
  • Longitudine
  • 12° 78' Est
  • Schermatura
  • Schermo passivo like Davis
  • Altitudine
  • 956 metri s.l.m.
  • Tipologia
  • Extra-urbana
  • Posizione del luogo
  • Vetta
  • Terreno
  • Prato erboso
  • Clima
  • Df scala Koppen
  • Altezza anemometro
  • 400 cm
    Strumentazione
    Stazione meteo PCE-FWS20
    Descrizione morfologica e climatologica della località

    Posto in zona completamente circondata dalla vegetazione, in uno dei punti più panoramici che guardano verso la Capitale, il Maschio delle Faete domina, con i suoi 960 metri di altitudine, l’omonimo gruppo di Monti. E’ il rilievo più elevato dei Colli Albani (gruppo isolato di alture - appartenenti all'Antiappennino laziale - le cui propaggini iniziano ad una quindicina di chilometri da Roma, in direzione sud est) ed è situato nel territorio di Rocca di Papa (comune, a 680 metri s.l.m., che rientra nella Comunità montana Castelli Romani e Prenestini e che ospita la sede del Parco regionale dei Castelli Romani): insieme a Rocca Priora – 768 metri s.l.m. – sono ritenuti i più importanti centri dei Castelli. A sud della linea di cresta, sono presenti i Pratoni del Vivaro la cui estensione avviene ad una quota di circa 580 metri s.l.m., delimitati a sud-est dal Monte Artemisio (939 metri) ed a nord, appunto, dalle cime più alte dei suddetti Colli Albani (proseguimento della celebrata valle Algidense, sacra ai Latini ed ai Romani per il famoso tempio di Diana sul monte Algido). Dai Pratoni del Vivaro si può raggiungere la vetta del Faete – cima più interna dei Castelli che si rivolge verso est - tramite un percorso mediamente impegnativo soprattutto nella parte terminale dell’ascesa. Non lontano in linea d’aria si erige il Monte Cavo - seconda montagna per altezza, con 949 metri s.l.m., del complesso dei Colli Albani - distante circa 5 chilometri e ben riconoscibile anche per via dei numerosissimi ripetitori che servono Roma e la pianura pontina. Il Monte Faete ed il Monte Cavo risultano separati da un’ampia zona pianeggiante e luminosa posta a 600 metri circa di altitudine; a circa metà della strada dei Pratoni del Vivaro, si attraversa la provinciale omonima per rientrare nel bosco; si oltrepassano, quindi, dapprima il ‘’Colle dell’Acero’’ (zona conosciuta come ‘’Valle Perdua’’), poi la località ‘’Grotticelle’’ ed infine la località ‘’Madonnella’’ (Campi d’Annibale), giungendo ad una quota di poco superiore agli 800 metri s.l.m.: dopo circa 1 chilometro, inizia l’irta finale verso la cima del Faete percorrendo una strada sterrata. Il Maschio delle Faete, il Monte Cavo ed il Monte Artemisio delimitano ‘’la grande bocca’’ dell’antico Vulcano - noto anche come Vulcano Albano - dei Castelli Romani, estintosi migliaia di anni fa. Questo grande vulcano cominciò a formarsi accumulando i prodotti delle sue prime attività su un basamento più antico di sedimenti marini di rocce carbonatiche che formavano un'ampia pianura tra costa ed Appennini. Attualmente, mantiene una discreta attività, costituita da emissioni gassose, deformazioni nel terreno e frequenti deboli scosse sismiche, raramente potenti e distruttive, tanto da essere classificato come vulcano quiescente. Il gruppo dei Monti delle Faete si presenta, nelle zone più elevate ed esposte a nord, con boschi di castagni, noccioli e faggi, mentre sui versanti rivolti verso la pianura costiera prevalgono i lecci. Il Mar Tirreno influenza sicuramente, in questa parte di territorio, il clima - tipico delle zone appenniniche di bassa e media montagna - con frequenti depressioni atlantiche, apportatrici di correnti umide soprattutto nel semestre invernale, che determinano i massimi di piovosità durante la stagione autunnale. La media annua si attesta attorno ai 1000 millimetri. Il clima della zona può essere sostanzialmente definito, pertanto, di tipo temperato marittimo - con influssi mediterranei - e varia, anche sensibilmente, in base all'altitudine. Gli inverni sono mediamente freddi, con minime che sovente scendono sotto lo zero. Non rare le nevicate sebbene si presentino poco abbondanti e con scarsa durata del manto nevoso al suolo. L'estate è generalmente caratterizzata dalla presenza di pressioni alte e livellate che determinano tempo abbastanza stabile e concedono talvolta delle giornate gradevoli senza particolari eccessi di calura. La stazione meteo di riferimento - PCE-FWS20 – è collocata su un palo telescopico di 4 metri d’altezza, al cui vertice è posto l’anemometro. Il pluviometro, in particolare, risulta essere stato modificato artigianalmente per garantire una più accurata rilevazione dei dati. Una scatola stagna di apposite dimensioni contiene gli adeguati dispositivi utili al funzionamento: la console, un raspbarry ed un router 3G. Il progetto per il monitoraggio della suddetta area geografica è stato condiviso tra le Associazioni ‘’AQ Caput frigoris’’ e ‘’Meteo & Territorio Rocca di Papa’’.

    Foto

    Dettaglio stazione meteo


    Dettaglio stazione meteo


    Visuale di insieme della stazione meteo