Ubicazione geografica Ubicazione fisica
  • Latidudine
  • 42° 78' Nord
  • Altezza dal suolo
  • 400 cm
  • Longitudine
  • 13° 58' Est
  • Schermatura
  • Schermo davis passivo
  • Altitudine
  • 1426 metri s.l.m.
  • Tipologia
  • Extra Urbana
  • Posizione del luogo
  • Pendio
  • Terreno
  • Tetto
    Strumentazione
    Stazione meteo Davis VP2
    Descrizione morfologica e climatologica della località
    Gli impianti sciistici del monte Piselli, situati sul versante settentrionale della Montagna dei Fiori, inserita nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sono localizzati geograficamente fra le province di Ascoli Piceno (da cui distano 20 chilometri circa) e Teramo (a 36 chilometri circa). La montagna, che segna il confine tra Abruzzo e Marche, vanta la peculiarità di essere prossima al mare tanto che dalla sua vetta, nelle giornate più limpide, si può scorgere la costa dalmata! Questa località, grazie ai panorami suggestivi ed alle molteplici possibilità escursionistiche che offre, è turisticamente molto attiva durante l’anno; tuttavia, si anima specialmente nell’arco della stagione invernale grazie alla presenza della suddetta stazione essendo dotata di alcuni impianti di risalita - che danno accesso a piste per lo sci alpino e lo snowboard – in grado di soddisfare le esigenze di qualunque sciatore, dal principiante all’esperto.

    Nello specifico: la Montagna dei Fiori, posta sull'estremità orientale del gruppo dei monti della Laga (rilievo arenaceo più elevato dell'Appennino e quinto gruppo montuoso per altezza dell'Appennino continentale dopo Gran Sasso, Maiella, Velino-Sirente e monti Sibillini), fa parte di un gruppo che presenta due prominenze principali ovvero il monte Girella (mt. 1.814 s.l.m.) ed il monte Piselli (mt. 1.676 s.l.m.), che, insieme alla montagna di Campli, forma il cosiddetto massiccio dei monti Gemelli, alture separate tra loro dalle Gole del Salinello (la dorsale continua, poi, con la montagna delle Tre Croci – mt. 1.388 s.l.m. - e prosegue con rilievi minori ed altre colline fino alla Valle del Vomano). Per quanto il territorio della Montagna dei Fiori non sia stato oggetto di particolari studi faunistici, e presenti, pertanto, una bibliografia approssimativa, rimane straordinaria l’importanza naturalistico-ambientale di quest’area, con confermate importanti presenze come quelle dell’aquila reale, del falco pellegrino, del gufo comune, del lupo, dell’ululone dal ventre giallo, della vipera dell’Orsini e del picchio rosso maggiore.

    La montagna di Campli forma una mezzaluna con la profonda gola del fosso Bianco, che separa i due rilievi principali (il Monticchio - mt. 1.442 - che domina l'abitato di Battaglia ed il Foltrone - mt. 1.718 - vetta più elevata del gruppo) garantendo un ulteriore spettacolo naturalistico grazie alla non distante valle degli Scoiattoli; quivi è sovente praticata l'arrampicata sulle pareti di compatta roccia calcarea. Le Gole del Salinello, invece, fanno parte dell’omonima Riserva regionale e risultano tra i maggiori esempi di erosione dell'Appennino centrale essendo caratterizzate, appunto, da rocce scavate dal fiume Salinello. Questo rio, così denominato in ragione della presenza di alcune saline presso la foce, nasce dal monte Panaccio – a 1.221 metri di quota – conservando acque generalmente esenti da forme di inquinamento ma altresì soggette a prosciugamento durante le stagioni estive più siccitose. La presenza di alte ed aspre pareti rocciose ha permesso l'insediamento di specie davvero uniche (oltre ai grandi rapaci, vi stazionano, infatti, esemplari di aquile reali, rondini montane, gracchi e picchi muraioli).

    I monti Gemelli fanno parte di una lunga dorsale ad andamento complessivo Nord-Sud che costituisce, nell’Appennino centrale, la struttura carbonatica mesozoica più esterna delle strutture ad andamento meridiano emergenti dal bacino della Laga ubicate tra il fronte dei monti Sibillini ad occidente e la catena del Gran Sasso, a meridione. Il fenomeno del carsismo caratterizza queste aree in cui le rocce permeabili sono come grandi serbatoi per le masse acquifere che hanno una notevole attività sotterranea (alle pendici dei monti, infatti, si rilevano affioramenti di falde acquifere e molteplici risorgive). Proprio il fenomeno carsico determina la concomitanza di due ambienti naturali apparentemente contrapposti: prati brulli e roccia viva in alta quota, valli rigogliose e ricchi bacini acquiferi ai piedi delle montagne. Il paesaggio di alta quota presenta pascoli composti da nardeti (erbe e muschi riconducibili a piante che emanano aromi particolari e la cui crescita e consumo sono ricollegabili alla presenza degli animali da pascolo).

    Il soprannome “montagne Gemelle”, dato alla Montagna dei Fiori ed alla montagna di Campli, è dovuto alla loro identità morfologica e strutturale considerato che le due formazioni, viste dal versante teramano, appaiono della stessa altezza. Le “montagne Gemelle” costituiscono un’area di transizione tra i monti della Laga e le colline del territorio di Teramo che arrivano fino quasi la linea di costa. La Montagna di Fiori precipita sul lato Sud, quello che dà sul profondo canyon del Salinello, mentre è meno acclive su quello ad Est, verso Civitella del Tronto. Il versante che guarda la Laga non offre soluzione di continuità con la stessa formazione; quello ascolano si stempera nel vasto altopiano tabulare di travertino del Colle S. Marco, che sovrasta la città di Ascoli.

    Per il comparto vegetale si segnala, sulla Montagna dei Fiori, la presenza di splendide fioriture di orchidee, oltre a vasti rimboschimenti a conifere (pino nero, pino silvestre, pino mugo, cedro atlantico, abete bianco, abete rosso) che occupano, in particolare, la parte nord. In sintesi, sulle montagne Gemelle si osserva quanto segue: a) fino ai limiti altitudinali del bosco - 1600 metri circa - la vegetazione forestale tipica è la faggeta (le associazioni di questo tipo sono assai degradate per la pratica del ceduo; le più estese faggete si trovano nella montagna di Campli dove formano il bosco delle Murata ed il bosco Castiglione; sul versante sud del Salinello si possono trovare sia faggete che rimboschimenti a pino nero nonché querceti con esemplari di cerro oltre i 1100 metri di quota); b) fino ai 1000 metri le associazioni botaniche presenti sono di roverella ed orno-ostrieto, con presenza di aceri; nelle aree della valle del Salinello la vegetazione è costituita da specie arboree igrofile (pioppi e salici); c) fino a 200 metri la vegetazione è costituita essenzialmente da lecci, anche se particolari condizioni climatiche permettono a questa specie mediterranea di vivere ad altitudini più elevate di quelle potenziali.

    L’intera zona di monte Piselli offre una serie di attrattive turistiche, sia in estate che in inverno, come interessanti vie alpinistiche ed escursionistiche sui vari versanti della Montagna dei Fiori, impegnative salite per la bici da corsa, eremi da visitare e le caratteristiche "caciare", antiche costruzioni in pietra utilizzate in passato dai pastori che sfruttavano, per i pascoli, gli erbosi pendii di queste montagne. Queste piccole capanne di pietra costituiscono una caratteristica peculiare della Montagna dei Fiori. Ne esistono più di cinquanta, dislocate sul versante sud-orientale dei Casali e in quello nord-occidentale di San Vito. Leggermente diverse tra loro per dimensioni, hanno un inconfondibile aspetto, dovuto alla volta ottenuta con pietre disposte a cerchi concentrici, via via aggettati verso il culmine, senza il minimo uso di appoggi interni o di malta di qualsiasi tipo. Possono essere dotate anche di una stretta luce laterale – finestra - e la parte sommitale, talvolta, presenta una piccola apertura. Si potrebbe quasi affermare che esse somiglino agli igloo esquimesi ovvero ai trulli pugliesi (i pastori abruzzesi, difatti, dediti per secoli alla pratica della transumanza, proprio durante le operazioni di trasferimento degli ovini dai freddi pascoli della montagna alle più calde terre pugliesi avrebbero conosciuto le famose strutture tipiche del Tavoliere delle Puglie).

    Il Paese di San Giacomo, punto di partenza per raggiungere le piste da sci, mette a disposizione del visitatore varie strutture ricettive. La zona residenziale si raggiunge da Civitella del Tronto (antichissimo borgo teramano, in splendida posizione panoramica, annoverato tra i più bei paesini d’Italia), dalla SS 81 che attraversa Ripe (confluito, dal 2014, nel nuovo Comune di Trecastelli, in provincia di Ancona) oppure da Ascoli Piceno tramite la zona residenziale di colle San Marco.

    E’ proprio dalla zona residenziale che parte una tra le più belle escursioni consigliabili: una strada sterrata sale fino alla base della seggiovia di monte Piselli, a 1400 metri di altitudine. Si passa accanto a una prima "caciara" e poi si devia brevemente a sinistra fino alle "Tre Caciare", location restaurata e di grande suggestione. Si continua lungo la pista da sci lasciando a sinistra una grande antenna per raggiungere, quindi, l'arrivo della seggiovia, a 1630 metri di quota, ai piedi delle rocce del monte Piselli. Si scende brevemente, ci si affaccia a destra sulla Laga e poi si prosegue per un ripido pendio di erba e sassi, sbucando su un vasto altopiano; lo si attraversa, dapprima per ridiscendere lievemente e poi per risalire fino alla vetta (1814 metri). Il magnifico panorama include la costa, la Laga, i Sibillini fino al lontano Gran Sasso: è davvero impressionante ammirare le Gole del Salinello che si spalancano al di là della cima e sono chiuse sull'opposto versante dalla Montagna di Campli! In discesa, si passa per il lago di Sbraccia (bacino, a 1620 metri di quota - dove sostare per gustare a pieno della pace che regna nel luogo – zona di pastorizia dove oggi il tempo sembra essersi fermato). Si riparte per un ampio vallone erboso, dove il sentiero si tiene sulla destra lasciando a sinistra delle altre "caciare", percorrendo un tratto pianeggiante, nella faggeta del fosso il Vallone (ad onor del vero, le faggete sono di modeste dimensioni e rari sono gli esemplari secolari a causa della costante presenza dell’uomo e del suo continuo intervento nella zona; sui versanti marchigiani ed abruzzesi della media montagna sono visibili gli interventi di rimboschimento a pino nero); si risale, quindi, in vista della strada e, tramite una carrareccia, si raggiunge un rifugio di pastori tagliando a destra per i prati e tornando, infine, al punto di partenza.

    La stazione meteorologica di riferimento è una Davis Vantage Pro 2 e risulta posizionata a 1.426 metri di altitudine - in pendio, in un ambiente di osservazione incontaminato e paesaggisticamente affascinante - presso il rifugio “Le tre Caciare”. Circa i principali parametri di riferimento, si osserva che, riguardo al campo termico, la zona - risentendo dell’azione dei venti freddi mediamente provenienti da Nord - riflette un abbassamento delle temperature dell’aria tale da provocare precipitazioni a carattere nevoso dall’autunno alla tarda primavera (episodi nel mese di maggio non sono rari). Oltre i 1500 metri di quota, le condizioni climatiche sono di tipo più verosimilmente alpino, con precipitazioni nevose relativamente frequenti e permanenza delle nevi per periodi compresi tra i 60 e 80 giorni. Riguardo al quantitativo di precipitazioni, si stima che esse si aggirino attorno ai 1.200 millimetri annui (con variazioni sempre più condizionate dai frequenti periodi di siccità); circa l’aspetto eolico, dati il posizionamento della centralina in un luogo di media altitudine ed il campo di osservazione completamente aperto, è lecito attendersi, allo stato, la misurazione di raffiche fin oltre ai 100 km/h.
    Foto

    Visuale della stazione meteo Davis VP2

    Visuale della stazione meteo Davis VP2

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