Quella seguente è una dettagliata spiegazione della situazione configurativa che permise la caduta di oltre 115 cm di neve nella sola giornata del 15 Aprile 1995 nella piana del Fucino, ed in special modo ad Avezzano. Molto colpite furono anche tutte le zone, al di sopra dei 600 metri, dell'appennino centrale. Una data che solo a menzionarla fa pensare alla primavera piena ma ciò nonostante foriera di neve !! Dall'11 aprile '95 in quota un cut-off ciclonico (goccia fredda) riesce a sganciarsi da una saccatura di origine polare e rimane sui Balcani con piccoli spostamenti fino al 14 aprile. Spostamenti circoscritti dalla solida barriera altopressoria hp della Azzore con hp russo-siberiana abbastanza agganciate e in fase era di loro (quasi un ponte di Wejikoff). Di fatto formanti una barriera che, oltre a boccare, da NE alimenta il cut-off. Il 13 Aprile un cuneo di alta pressione di matrice azzorriana (già da molti giorni elevata verso Nord su latitudini inglesi) si "insinua" dall'Inghilterra fino alla bassa Scandinavia (complice un leggero spostamento verso est dell'hp siberiano ed un suo leggero cedimento nel suo settore più occidentale) favorendo di fatto lo "scivolamento" retrogrado NE--->SW del cut-off ciclonico che da giorni più o meno latentemente permaneva, bloccato, sui balcani e d Europa dell'Est. In figura la traiettoria in blu del cut-off ciclonico dal suo punto di partenza il 13 aprile fin sull'Italia il 15 aprile.



Periferia ovest di Avezzano

15 aprile, Cese di Avezzano

Dal 13 Aprile, quindi, il cut-off prende la traiettoria italiana abbastanza velocemente. Ma cosa c'è in Italia il 14 Aprile? Ossia il giorno prima del "grande evento"? L'Italia risente, in bassa troposfera, di un richiamo caldo di matrice africana evindenziato in rosso nel riquadro a destra, mappa del geopotenziale e temperatura a 850hPa. Nei colori della mappa della temperatura a 850hpa si nota un "promontorio termico" che dall'Africa influenza la nostra penisola. Nel frattempo il cut-off scende da Nord-Est........


L'alba del 15 aprile, Cese di Avezzano

Ma il cut-off in quota ormai si "tuffa" sull'Italia con un asse tale che l'Italia centrale rimarrà a SSE di esso, ossia nella zona dove in quota spira il SW e di più alta instabilità. L'irruzione apporta notevole avvezione di vorticità, e di notevole freddo in quota. Il cut-off in quota roto-trasla con direttrice NE---->SW trovando al suolo il calore sviluppato dalla precedente circolazione altopressoria! E' chiaro che lo sviluppo dell'instabilità sarà notevolissimo e per giunta, in Italia centrale, sotto il giusto comparto del SW in quota. Seguire la traiettoria del cut-off tra il 14 e il 15 Aprile nelle due mappe seguenti e soprattutto l'entrata del suo asse disposto lungo la direttrice SW<---->NE



Nella mappa seguente è tracciato l'asse del cut-off. Notare come l'Italia centrale viene a trovarsi a SSE di esso e quindi nell'area di maggiore instabilità:


Una parte davvero importante nell'incursione fu l'alta ur a 700hPa presente in corrisiondenza del bordo meridionale del cut-off ciclonico. Basta vedere la mappa per rendersene conto. E' chiaro che l'avvezione fredda in quota, e per giunta ben organizzata ciclonicamente, ha innescato moti verticali dell'aria (instabilità) che con quella ur elevata ha prodotto sistemi nuvolosi davvero forieri di precipitazioni. Mappa dell'ur a 700hPa che mostra un gradiente SE---->NW, ossia essa diminuisce considerevolmente procedendo da SE verso NW.


L'Italia centrale, quindi, si è trovata sotto il giusto connubbio di:

- flusso ciclonico da SW attivato dalla disposizione del cut-off in quota
- temperatura abbastanza fredda a 500hPa (fra -27 e -28°C)
- elevata a 700hPa (disposta proprio sotto il bordo meridionale del cut-off)

L'elevata instabilità creata ha prodotto riversamento del freddo al suolo durante le precipitazioni che ha aiutato la caduta della neve fino a quote relativamente basse. Da mettere in rilievo la disposizione delle isoterme a 500hPa che rispecchia con buona approssimazione anche quella delle isobare.


Dal grafico del radiosondaggio (Pratica di Mare) del 15 Aprile 1995 00z si vede bene come dai 700 mt ai 3000 mt s.l.m. circa il profilo verticale della temperatura di stato con quella di rugiada formano una linea unica (ossia coincidono praticamente di valore). Poichè lo strato è alto, il grafico indica uno sviluppo nuvoloso cumulogenetico, ossia ad elevato spessore verticale così come succede in genere durante l'arrivo delle gocce fredde in quota a forte vorticità ciclonica. In linea con il fatto che sull'Italia centrale si sviluppò non una stratificazione orizzontale delle nubi (più tipica dei fronti caldi in bassa troposfera) ma, appunto nuvolosità a forte sviluppo verticale e prodotta dalla forte instabilità.


Come spesso accade in queste situazioni, su scala emisferica l'Italia si è vista raggiungere da una saccatura in quota proveniente dal Polo in discesa meridiana e leggermente retrograda. "Merito" dell'alta delle Azzorre in approfondimento e risalita verso Nord, come si vede nella figura sottostante. Questo tipo di configurazione favorisce una ondulazione delle onde di Rosby tale che sul Mediterraneo converge da Nord flusso depressionario freddo. Comunque non tutte le incursioni fredde "storiche" sono state accompagnate da una hp azzorriano forte e in risalita.



Articolo a cura di Germano